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37ª Edizione
BANDO DI PARTECIPAZIONE
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il Bando di Partecipazione
alla 37ª Edizione del
Premio Letterario Chianti.
 
 
Villa San Michele

Proclamata la VINCITRICE
della 36ª Edizione del Premio :

ROBERTA LEPRI
con il suo «DNA Chef»

Sabato 15 giugno 2024, presso Villa San Michele nel comune di Greve in Chianti, si è tenuta la Cerimonia Finale del Premio Letterario Chianti durante la quale, dopo lo scrutinio "in diretta" dei voti dei lettori, è stata proclamata vincitrice ROBERTA LEPRI con il suo romanzo "DNA Chef".







San Casciano in Val di Pesa
 
 Giacomo Sartori  
Fisica delle separazioni
in otto movimenti
 
IMMAGINI








Impruneta
 
 Roberta Lepri
Dna Chef
 
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San Donato in Poggio
 
Leonardo Gori
La libraia di Stalino
 
IMMAGINI








Dadaumpa
" La donna degli alberi "
 
di Lorenzo Marone
IMMAGINI

 

PREMIO LETTERARIO CHIANTI · 2024 36ª EDIZIONE
VINCITORE
ROBERTA LEPRI    «DNA CHEF»    VOLAND   2023
FINALISTI
Leonardo Gori  «La libraia di Stalino»     Tea   2023  
Roberta Lepri  «DNA Chef»     Voland   2023  
Giacomo Sartori  «Fisica delle separazioni in otto movimenti»     Exorma   2022  
 
M I R I A M    S E R N I    C A S A L I N I IN MEMORIAM
Ieri, giovedì 14 novembre 2024, è venuta a mancare la nostra amata Miriam Serni Casalini, decana del Premio Letterario Chianti.
Ci mancheranno la sua schiettezza e la capacità di analizzare con sincerità i testi finalisti, affrontando gli autori senza indugio. Spesso amava raffrontare le proprie esperienze di vita con quanto narrato nei romanzi, arricchendo le sue riflessioni di profondità e unicità. Questo suo modo di fare conquistava non solo i lettori partecipanti agli incontri, ma anche gli stessi autori, che spesso continuavano a mantenere contatti con lei anche dopo la manifestazione.

Qualche anno fa, per il ventennale del Premio, ci donò queste sue memorie:

--- MI RAMMENTO ---

Negli anni più lontani di questo Premio ormai ventennale, c'era nella giuria dei lettori una certa forma di pudore nel prendere la parola, dopo l'esposizione dell'autore, nell'esprimere il proprio giudizio sul lavoro. Toccava quasi sempre a me rompere il ghiaccio. Lo facevo senza peli sulla lingua, protetta dalla mia anzianità. Ora per fortuna non più, le resistenze sono superate, siamo franchi e collaudati, quasi ansiosi di esternare il proprio parere.

1995 - Edoardo Nesi presenta Fughe da fermo. Dopo la sua esposizione, esordisco più o meno così: "Se non avessi avuto il dovere di leggere il suo libro, dopo le prime pagine lo avrei gettato nel cestino." Silenzio glaciale. Proseguo: "Vengo da altri tempi, mi scusi. Sono andata avanti nella lettura, e ho fatto bene: ho trovato un bello scrivere, efficace narrazione della vita dei giovani 'vitelloni' pratesi, figli di papà, il lavoro dei tessitori, ricchezza di Prato, sentimenti e valori. Insomma, il quadro mi è piaciuto e la ringrazio." Successivamente Edoardo Nesi mi regalò un nuovo libro scritto per l'arrivo del suo bambino, assicurandomi: "Non ci sono parolacce!"

1997 - Andrea Camilleri presenta Il cane di terracotta. Se ricordo bene, ecco il mio commento: "I gialli mi piacciono poco. In genere l'autore ti porta a spasso per duecento e più pagine. Il morto ammazzato, misteriose situazioni, trabocchetti, false piste, turbative. Poi, in tre paginette arriva la soluzione del fattaccio, striminzita, deludente. Per dirla alla toscana, l'autore mette un monte di ciccia al fuoco e poi ti manda a letto con un caffellatte! I suoi racconti, scusi, me li porto dietro anche al gabinetto." Mi rispose: "Grazie, signora. È il più bell'elogio che si possa fare a uno scrittore." Poi a Natale mi mandò da Roma due suoi libri con dedica: Il gioco della mosca e La stagione della caccia.


Grazie, Miriam, continua a seguirci! Ti riserviamo una poltrona in prima fila!
Chianti, 15 Novembre 2024

Per la sezione "Memorie" cliccare qui.

GIORGIO LUTI PROTAGONISTI
 
Lungo tutta la seconda metà del Novecento, con l'impegno di fecondo e insigne critico letterario e di docente di letteratura italiana all'Università di Firenze, Giorgio Luti ha indagato, con rigore scientifico e passione civile, la vicenda culturale italiana Otto-Novecentesca, consentendo di scoprire e valutare la significanza di movimenti letterari, autori altrimenti sottovalutati o anche ignorati dalla critica tradizionale.
Giorgio Luti ha incarnato la figura dell'intellettuale «militante», dell'uomo di cultura impegnato nelle battaglie civili del suo tempo, nella assoluta autonomia e libertà da ogni vincolo e rigidità ideologica. la sua fedeltà è stata sempre e soltanto ai valori umani della civiltà delle lettere.

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ALLEGORIA DEL CHIANTI STORIE
 
Bassorilievo Bronzeo realizzato dal Maestro Orafo Mauro Bandinelli che ogni anno viene donato ai Finalisti del Premio Letterario Chianti e a personalità che a vari livelli hanno contribuito al consolidamento della Manifestazione.
L'opera raffigura il quadro di Giorgio Vasari "Allegoria del Chianti" (1563-1565) collocato sul soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.

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